Silvi Marina sorge ai piedi delle colline di Città Sant’Angelo e Atri e si distingue oggi per essere una nota stazione balneare. Sulle origini del nome si confrontano diverse ipotesi: la prima ritiene che il nome derivi da “Silvae”, ad indicare appunto l’abbondanza di boschi e di aree verdi, mentre la seconda ipotizza che l’origine del toponimo sia da ricercare nel nome del dio Silvano, antico nome delle foreste. Dal punto di vista istituzionale il comune di Silvi Marina nasce nel 1931, sebbene le sue origini siano molto più antiche e strettamente legate alle vicende di Atri che nel 290 a.C. venne conquistata dai Romani. Fu proprio in questo periodo che Silvi Alta passò sotto il controllo dell’Impero e si trasformò in un “castrum romanum”. Nei secoli successivi il paese conobbe diverse dominazioni passando sotto il controllo del potere ecclesiastico e di diverse signorie, italiane e straniere, per poi divenire comune autonomo. Da vedere sono chiaramente il centro storico della cittadina, caratterizzato dalla presenza di monumenti di grande bellezza come la Cattedrale di San Salvatore, risalente al IX secolo e realizzata in stile benedettino, ed una serie di interessanti ville ottocentesche situate lungo la costa della cittadina.
Dal punto di vista folkloristico una delle più antiche e conosciute tradizioni di Silvi Marina è “Lu Ciancialone”, ovvero una festa nata intorno al XVI secolo e legata alle vicende dei predatori turchi. La festa si tiene l’ultima domenica di maggio e vede il coinvolgimento di tutto il paese nell’allestimento di un grande cilindro di canne legate tra loro che può arrivare all’altezza di dieci metri. Questo cilindro viene poi issato verticalmente nella piazza centrale e acceso, mentre tutt’intorno si scatenano le danze che durano sino allo spegnimento del “ciancialone”. La tradizione si lega ad una leggenda secondo la quale i turchi sbarcarono nel porticciolo del Cerrano, per poi dirigersi verso la cittadina di Silvi. Tutta la popolazione scese in campo per difendere il paese ed in particolare un giovane, Leone, si distinse per il coraggio dimostrato, lanciandosi dalle colline contro i turchi e con in mano solo una fiaccola che, durante il tragitto, si illuminò di una luce così intensa che i turchi pensarono che ad attenderli ci fosse un intero esercito e batterono così in ritirata. Infine per quanto concerne la cucina, la gastronomia locale si basa essenzialmente sulle pietanze di pesce, tra le quali bisogna ricordare il brodetto. Altri prodotti tipici del territorio sono l’olio e vini pregiati come il Montepulciano e il Trebbiano.