Scilla è oggi considerato uno dei luoghi più belli d’Italia, oltre che una meta amata da viaggiatori ed artisti che qui si recano per godere delle sue bellezze artistiche e naturali. Il borgo sorge sul Promontorio Scillèo che si protende sul magnifico Stretto di Messina e che in passato veniva anche chiamato Stretto di Scilla. Le origini di Scilla sono molto antiche, talmente tanto da mescolare mitologia e storia, credenze e fatti. Il nome deriva dal greco “Skylla” o “Skyllaion”, ovvero “scoglio”, parole che secondo la leggenda deve essere riferita alla ninfa Scilla, oggetto di un maleficio da parte della maga Circe in seguito al quale la ninfa si trasformò in un mostro dalle sei teste che distruggeva tutte le navi che attraversavano lo Stretto di Messina. Sempre secondo il mito la città di Scilla è stata fondata dai Troiani che si erano trasferiti in questi luoghi attratti dalla bellezza dei luoghi ma anche dalla fiorente attività della pesca. Dal punto di vista prettamente storico le prime notizie circa la città di Scilla risalgono alla Magna Grecia, quando il borgo fungeva soprattutto da area di rifugio per i pirati. In seguito all’invasione dei Vandali, la città venne assoggettata dai Bizantini i quali contribuirono molto alla crescita, economica ed urbanistica, del borgo inaugurando un periodo di grande prosperità. Nel XII secolo Scilla divenne oggetto di contesa tra Aragonesi ed Angioini, per poi andare incontro ad un periodo di devastazioni che ebbe termine solo con la presa del potere da parte di Alfonso D’Aragona nel 1421. Verso la fine del XVIII secolo Scilla fu gravemente distrutta da un terremoto-maremoto, disastro che fu superato solo con l’infeudamento del borgo a Francesco Fulco Ruffo con la restaurazione al potere dei Borboni.
Tanti i luoghi da visitare nella bella città calabrese, iniziando dal Castello Ruffo, situato in posizione dominante sul Promontorio Scillèo che divide le due spiagge di Marina Grande e di Chianalea. Le origini del castello sono piuttosto antiche e non bene definite, mentre pare certa la prima fortificazione che risale ai Tirreni, i pirati che utilizzarono la struttura come rifugio e nascondiglio dei bottini conquistati durante le invasioni. La struttura attuale è invece il risultato di una ristrutturazione recente che non ha tuttavia compromesso l’impianto originale del quale restano molte architetture come ad esempio il portale con lo stemma dei Ruffo.
Molto interessanti sono anche i percorsi che si possono compiere alla scoperta dei quartieri della cittadina: San Giorgio, Jeraci e Chianalea.
Quest’ultimo è il più antico e si presenta come un borgo di pescatori un tempo noto anche con il nome di Piana delle Galee. Spesso al quartiere viene attribuito anche il soprannome di “piccola Venezia del Sud”, per il fatto che le abitazioni sono situate proprio a ridosso degli scogli, dando così l’impressione di galleggiare sul mare. San Giorgio e Jeracari sono invece abitati di epoca più recente, dove è però possibile vistare luoghi interessanti come la Chiesa di San Rocco e il Palazzo Comunale. Da non trascurare Scaro Alaggio, che è l’approdo per le barche dei pescatori, dove è possibile vedere il Palazzo Scategna , Casa Ruffo e Villa Zagari, oltre a bei edifici religiosi come la Chiesa di Maria Santissima Immacolata. Dal punto di vista naturalistico si consiglia invece di non perdere le Grotte di Tremusa, situate a circa 600 metri sul livello del mare. Queste grotte sono costituite da piccole e grandi cavità formate dall’azione erosiva delle acque e si caratterizzano per la presenza di rocce dalla forma unica. Per quanto concerne la tradizione enogastronomica, i prodotti tipici di Scilla sono l’olio essenziale di Bergamotto e il verdello, mentre tra i piatti della tradizione troviamo le linguine a’gghiotta di pescespada e tra i vini il Cerasolo di Scilla. Tra gli eventi la festa più importante è quella in onore di San Rocco, patrono della città, che prevede una processione per tutti i quartieri con uno spettacolo pirotecnico finale.