A circa 12 miglia nautiche dal promontorio del Gargano sorge l’arcipelago delle Isole Tremiti, dette anche le cinque perle dell’Adriatico, formato da cinque isole: San Domino, San Nicola, Capraia, Cretaccio e Pianosa. Le uniche due abitate sono San Domino e San Nicola che complessivamente non contano più di 400 abitanti.
L’isola più grande e caratterizzata dalla presenza della maggior parte delle attività ricettive è quella di San Domino, presso la quale è possibile ammirare anche le tre famose grotte delle Tremiti, ovvero Le Viole, Le Rondinelle e la grotta del Bue Marino, oltre al Colle dell’Eremita dal quale è possibile godere di un magnifico paesaggio sull’arcipelago.
Per quanto concerne l’origine del toponimo sussistono diverse ipotesi. E’ infatti probabile che le Tremiti siano nate da un “terremoto” che le fece distaccare dal promontorio del Gargano, ma è anche probabile che l’arcipelago fosse costituito da una sola isola e da un monte e che solo successivamente i monti sarebbero diventati tre, da qui il nome di “tremiti”. In passato, tuttavia, le isole Tremiti si chiamavano isole Diomedee in quanto legate alla figura dell’eroe acheo Diomede che , secondo la leggenda in seguito alla distruzione di Troia vagò per l’Adriatico sino a giungere in questi luoghi.
In passato le Tremiti sono state utilizzate soprattutto come terra di “confino” per i carcerati o come colonia penale, sino a quando nel 1843 Ferdinando II non decise di ripopolare la zona con le genti dei bassifondi napoletani che qui, infatti, hanno lasciato il proprio dialetto. Le Tremiti nel 1932 divennero poi autonome ed assunsero il nome di Comune di Isole Tremiti.
Se San Domino è l’isola più grande, San Nicola è la più storica visto che è stata abitata per quasi 1000 anni da monaci di vari ordini, mentre oggi è il centro amministrativo dell’arcipelago. Da vedere su quest’isola sono soprattutto le fortificazioni che la circondano, l’abbazia dei monaci Tremitesi, il Castello dei Badiati e l’abbazia di S. Maria a Mare. Per quanto riguarda Capraia e Cretaccio sono vicine alle due isole principali ma sono disabitate e ancora caratterizzate da una natura primitiva e da splendide insenature come la Cala del Diavolo sul Cretaccio, Pietra Fucile a Capraria e gli Scoglietti di Capraria. Infine l’isola di Pianosa, confine est del continente italiano, dista circa 12 miglia a sud-est e nel 1980 è diventata riserva naturale integrale.