Capoterra gode di una vantaggiosissima posizione, essendo situata tra il mate del lido di Maddalena Spiaggia e circondata dalle montagne e dalla laguna di S.Gilla. I numerosi ritrovamenti storici compiuti in questa zona fanno supporre che l’area fosse abitata sin da tempio antichissimi, sebbene il nome sia chiaramente di origine latina, derivando da “Caput terrae”, ovvero l’insediamento romano che si stabilì sul versante litoraneo. Dopo molti secoli di diverse dominazioni, in seguito ai duri contrasti tra il re Pietro IV d’Aragona e il Giudice sardo, Capoterra venne nel 1353 incendiata e completamente distrutta, restando poi disabitata per più di tre secoli. Un ripopolamento della zona si ebbe infatti solo intorno al 1655 ad opera del barone Girolamo Torrelas il quale diede vita al primo nucleo abitativo di Villa Sant’Efisio. Il paese crebbe rapidamente, inglobando al suo interno anche i centri di Logudoro e della Gallura e diventando una sorta di rifugio per chi aveva pendenze penali.
Oggi Capoterra è rinomata soprattutto per le sue bellezze naturali e per i numerosi luoghi da visitare. Da vedere è in primo luogo la Riserva naturale del WWF, nata soprattutto per la protezione del cervo sardo, una specie piuttosto rara e a rischio estinzione. Qui, oltre al cervo, trovano rifugio altre specie come il cinghiale, il daino, il gatto selvatico, la martora e il quercino, mentre tra i volatili è da segnalare la presenza di ghiandaie, tordi, astori e aquile reali. La Riserva si estende per circa 3600 ettari ed è caratterizzata dalla presenza di una fitta foresta di felci, mirti, lentisco e varie specie di cisto. Per quanto riguarda invece le bellezze artistiche, si consiglia di non perdere la Chiesa parrocchiale di Sant’Efisio, costruita in stile tardo-gotico, la Chiesa di Santa Barbara, edificata nel 1281 in stile romanico, e la Chiesa di San Girolamo, mentre per quanto concerne gli eventi i più importanti sono la Festa e sagra di Sant’Efisio, la Festa di San Francesco e la Festa e Sagra di Santa Barbara.