Situata nell’antica regione del Sulcis, Carbonia Iglesias è stata edificata verso la fine degli anni Trenta con un decreto del re Vittorio Emanuele III, per scopi di natura contingente, visto che il regime fascista aveva bisogno di creare una comunità nella quale riunire i numerosi minatori che si erano stabiliti in questo territorio.
In realtà questo territorio è stato da sempre oggetto di insediamento umano, cosa testimoniata da numerosi reperti ancora visitabili.
Numerose sono quindi le bellezze da poter ammirare a Carbonia Iglesias, che conserva ancora il suo fascino rurale e incontaminato.
La visita alla città può iniziare da Piazza Roma, uno degli esempi più tipici di architettura fascista e oggi cuore pulsante della città. Sulla Piazza si affacciano il Palazzo del Municipio, la Chiesa di San Ponziano, in stile romanico, adornata da un campanile alto circa 46 metri, il Teatro Centrale, il Dopolavoro e la Torre Civica, detta anche ex torre Littoria e Casa del Fascio. Non si può perdere poi una visita al Museo Archeologico di Villa Sulcis, presso il quale sono conservati molti reperti ritrovati nei diversi siti archeologici sparsi intorno alla città, il Museo Civico di Paleontologia e Speleologia “Edouard Alfred Martel”, e il Museo del Carbone, oggi anche Centro Italiano della cultura del carbone ospitati presso la Grande Miniera di Serbariu, chiusa negli anni ’60.
Interessante, poi, è anche una passeggiata presso il Monte Sirai, situato nella periferia nord-ovest della città, e oggi considerato un interessantissimo sito archeologico grazie alla presenza della necropoli fenicio-punica, Sirri, una frazione di Oblia, anch’essa importante per i numero siti archeologici, e Cannas di Sotto, presso la quale è possibile visitare, praticamente inglobata nel tessuto urbano, una necropoli ipogea.
Per quanto concerne l’aspetto naturalistico imperdibile è anche una visita alla laguna di San Antioco, un habitat adatto ad ospitare numerose specie di avifauna come aironi, avocette e fenicotteri rosa, e quindi di grande interesse per chi, oltre alla storia è anche alla ricerca di natura incontaminata.
Numerose aree, tanto archeologiche quanto minerarie, sono oggi tutelate dall’UNESCO proprio in virtù della loro eccezionale e rara bellezza.