La provincia di Medio Campidano è stata istituita solo di recente, nel 2004, grazie alla “fusione” di Comuni prima facenti parte delle Provincie di Oristano e di Cagliari. Per l’esattezza sono circa 28 i Comuni di quest’area che si estende per 1.502 chilometri quadrati e suddividibile in tre parti che, a loro volta, individuano tre diversi ambienti naturali . Proprio al centro si trova la pianura del Campidano, caratterizzata dalla presenza di pregiate colture agricole, ad est ci si imbatte invece nelle colline della Marmilla, con i suoi piccoli insediamenti rurali, mentre ad ovest si trova il rilievo montuoso del Linas, un esteso rilievo caratterizzato, a ridosso del mare, da estesi deserti sabbiosi.
Una delle caratteristiche più preganti di questo territorio sono le giare, ovvero vasti altopiani di origine vulcanica che serrano all’interno il territorio del Campidano, creando una serie di piccoli “isolotti”. Tra le più famose bisogna ricordare la Giara di Gestruri, dove è ancora possibile ammirare i famosi cavallini selvaggi, mentre è impossibile non visitare il Monte Linas, un massiccio montuoso di formazione granitica presso il quale si trovano numerosi giacimenti minerari, soprattutto di zinco e piombo.
Una natura bella e incontaminata alla quale è possibile associare anche un vastissimo patrimonio culturale e soprattutto archeologico. Si perché sono numerosi i monumenti, le chiese, le dimore medioevali, gli ermi ed i santuari visitabili in questa regione, capace di offrire ai propri visitatori davvero mille volti diversi.
Per quanto concerne i monumenti da vedere, da non perdere è la Chiesa di San Sebastiano Martire, del XVI secolo, ma costruita su resti molto più antichi, la Chiesa di Barumini, di Gesturi, mentre tra i musei da visitare sono quello archeologico di Villa Abbas, il Museo Etnografico casa Dona Maxima a San Gavino Monreale, e il Museo demoetnoantropologico Dea Luna di Lunamatrona. Impossibile, comunque, elencare le mille piccole perle che potrete vistare nei diversi comuni dell’area che vanno quindi scoperti singolarmente.
Alla grande varietà naturale e storica della regione, corrisponde una grande diversità eno-gastronomica che trova comunque fondamento nelle antiche tradizioni culinarie. Tra i piatti tipici si possono ricordare la “Faa e Lard”, il “Su Trigu cottu” o la “Su Civraxiu”.