Pittoresca cittadina situata proprio ai piedi dell’Etna, Acireale si caratterizza per un territorio lavico e per essere completamente immersa tra la tipica campagna siciliana, fatta di agrumeti e da una flora selvaggia. Posta su un altopiano detto Timpa, Acireale sorse come colonia greca con il nome di Xiphonia, ribattezzata Aquila dai Romani e poi Akis nel corso del Medioevo dai Bizantini. Verso la fine del 1169 la città venne completamente rasa al suolo e gli abitanti sopravvissuti si sparpagliarono in una serie di paesini che conservarono tutti il suffisso di “Aci”. Uno di questi era appunto Acireale, fondato nel 1642 da Filippo IV Re di Spagna che lo inserì tra i patrimoni della corona. Nuovamente distrutta da un terremoto verso la fine del 1600, la città venne ricostruita intorno ad uno dei pochi edifici sopravvissuti alla distruzione, il Duomo che divenne pertanto il perno del nuovo nucleo urbano.
Il Duomo, dedicato all’Annunziata e a S. Venera, è opera di Giovan Battista Filippo Basile, ha un aspetto tipicamente “romanico” e al suo interno custodisce numerose opere attribuite al pittore acese Pietro Paolo Vasta. Sempre su Piazza Duomo si affacciano la seicentesca Chiesa dei Santi Pietro e Paolo e la Chiesa di San Sebastiano, patrono della città, ornata da ben 10 statue che stanno a simboleggiare i personaggi del vecchio testamento.
Tra gli altri edifici religiosi di deve citare la Chiesa di San Biagio, che ospita la tomba di Gabriele Allegra, mentre tra quelli civili si consiglia una visita al Palazzo Comunale, costruito verso la fine del 1659, a Palazzo Pennissi di Fioristella, dove è possibile ammirare una vasta raccolta di monete greche-sicule, alla Biblioteca e Pinacoteca Zelantea, considerata una delle più ricche della Sicilia, ed infine alle Terme di S. Venere e alla Villa Belvedere, un magnifico giardino pubblico con vista sullo Ionio e l’Etna.
Tra gli eventi più importanti che si svolgono in città si ricordano la Festa di San Sebastiano, la Festa di Santa Venera e la Festa della Madonna, mentre per il “palato” da non perdere sono i prodotti tipici del luogo come i liquori e rosoli, le conserve dolci e salate, le paste di mandorla e la frutta martorana.