L’isola di Salina appartiene all’Arcipelago delle Eolie ed è la seconda per estensione dopo Lipari. Divisa nei tre comuni di Santa Marina, Malfa e Leni, Salina, oggi abitata da circa 2.300 abitanti, è territorialmente formata da sei vulcani, tra i quali si distinguono il Monte Fossa delle Felci e il Monte dei Porri. Il nome attuale dell’isola deriva da un laghetti situato presso la frazione di Lingua del Comune di S. Marina di Salina, dal quale si estraeva appunto il sale. Stando agli scavi effettuati, si è accertato che i primi insediamenti risalgono addirittura all’Età del Bronzo, alternando poi momenti di grande crescita e fioritura a periodi di totale abbandono.
Sebbene sia costituita da bene sei vulcani, Salina presenta oggi un’attività post-vulcanica piuttosto modesta, i famosi “sconcassi” con emanazione di gas e di vapori subacquei che vanno ad alimentare molte sorgenti tra le quali si ricorda quella in località Pertuso chiamata “Quartoluoru”. Come detto dal punto di vista amministrativo, Salina è divisa nei comuni di S. Marina, Salina, Malfa e Leni.
S. Maria Salina è un centro prevalentemente agricolo e turistico al quale, nel 1648, venne conferito da Filippo IV il marchesato e presso il quale sono stati scoperti numerosi altari e nicchie scavate nella roccia risalenti probabilmente al III secolo d.C.
Leni si estende su una collina litoranea tra due apparati vulcanici dell’isola ed è caratterizzata dalla presenza di un borgo di pescatori e da una serie di grotte scavate nella roccia e probabilmente abitate in tempi remoti, mentre Malfa sorge invece sulle pendici del rilievo vulcanico di M. Fossa delle Felci, e si presenta come un piccolo agglomerato di case l’una addossata all’altra.