Comune di circa 4.000 abitanti, San Vito Lo Capo si trova nella parte più estrema del Capo omonimo, su di un punto che guarda al Golfo di Castellammare e il cui territorio è occupato per buona parte dalla Riserva Naturale dello Zingaro. La sua storia ha inizio nel corso del Settecento, nel territorio demaniale ericino, alle falde di Monte Monaco nella baia ricompresa tra Capo San Vito e Punta Solanto, sebbene esistano alcune tracce di epoche precedenti che fanno pensare che questo territorio fosse già abitato e caratterizzato dalla presenza di alcuni nuclei urbani, come ad esempio l’antica e misteriosa borgata di Conturrana. Comunque, il nucleo generatore di San Vito Lo Capo è l’attuale Santuario, una fortezza che nel corso dei secoli ha subito numerosi rifacimenti e la cui prima costruzione risale al’300 , quando venne costruita una piccola cappella in onore di San Vito martire, il patrono del borgo marinaro. Secondo la tradizione, infatti, il giovane Vito per fuggire ai rigori della decima persecuzione ordinata da Diocleziano e alle ire del padre Ila e del prefetto Valeriano, decise di scappare via mare da Mazara, approdando sulla costa della Punta, in territorio Monte Erice. Qui cominciò a predicare la parola di Dio e in breve conquistò l’affetto degli abitanti del luogo, favorendo contemporaneamente lo sviluppo di centri urbani.
Da vedere, oltre al caratteristico borgo marinaro, è sicuramente la bella Chiesa Madre, costruita nel XVII secolo sulla fortezza edificata in difesa del nucleo cittadino, la Cappella di Santa Crescenza, del XVI secolo edificata in onore della nutrice di San Vito, la Tonnara del Secco, con i suoi eleganti edifici situati ad appena tre chilometri dal centro abitato, e le numerose torri di avvistamento, costruite per segnalare la presenza di navi nemiche ed assicurare un’adeguata protezione al nucleo urbano.
Il piatto rappresentativo di San Vito Lo Capo è il cous cous di pesce che ha anche ispirato una delle manifestazioni più importanti del territorio sanvitese, il “Cous Cous Fest”, manifestazione conosciuta ed apprezzata non solo in Italia soprattutto per il suo tentativo di celebrare non solo la gastronomia ma anche i valori della fratellanza.
In generale nella gastronomia locale a parla da padrone è il pesce che si può gustare davvero in mille modi. Da segnalare i risotti alla marinara, gli spaghetti ai ricci di mare , le cascatelle al brodo di pesce o la pasta con pescespada solo per citarne alcuni. Imbarazzo di scelta anche per i secondi e per i dolci, quest’ultimi molto conosciuti ed apprezzati.