Rilievo di 1738 metri sul livello del mare, il Monte Amiata fa parte dell’Antiappennino toscano, situato tra la Maremma, la Val d’Orcia di Chiana, a non eccessiva distanza dal Lazio e dall’Umbria. Il suo territorio è per una parte compreso nella Provincia di Grosseto e per l’altra in quella di Siena, oltre a ricomprendere una vasta area di pertinenza di una serie di diversi comuni. Il monte Amiata è un antichissimo vulcano ormai spento la cui ultima eruzione risale a circa 700.000 anni fa. Numerose le testimonianze presenti nel territorio di questa antica origine vulcanica, come i numerosi laghetti e le rocce vulcaniche che lo caratterizzano.
Una delle peculiarità e delle ricchezze del Monte Amiata è rappresentato dalle acque, tutte captate e gestite dall’Acquedotto del Fiora che le trasporta in Toscana e nella parte settentrionale del Lazio.
Numerose le vette che compongono il massiccio, oltre a quella omonima: sul versante di Grosseto troviamo il rilievo di Poggio Trauzzolo, il Monte Labbro, il Monte Civitella, il Monte Buceto, il Monte Aquilaia e il Monte Calvo, mentre sul versante di Siena spiccabo Poggio Zoccolimno, Poggio Le Perazzette e Poggio Roccone.
Per quanto concerne il nome, bisogna precisare che Monte Amiata individua un territorio piuttosto vasto che ha nel suo cuore proprio il massiccio montuoso, ma ricomprendendo al suo interno anche numerosi ed importanti centri abitati, nei quali è possibile trovare testimonianze del passaggio degli Etruschi, dei Papi, dei Carolingi, della Repubblica di Siena e del Granducato di Toscana.
Tra le tante testimonianze basta ad esempio citare le belle opere senese di origini trecentesche e medioevali come i Castelli di Arcidosso, Montelaterone e Pignastagnaio, le abbazie romaniche e longobarde, come l’Abbadia di San Salvatore, l’Abbazia di Sant’Antimo, ed ancora la Villa Sforzesca di Castell’Azzara, il Palazzo Bourbon di Monte a Piancastagnio o le chiese rinascimentali di Castel Piano.
Da non dimenticare poi che dal Monte Amianta è possibile godere del panorama più vasto dell’Italia centrale, visto che sono visibili la quasi totalità degli Appennini, il Massiccio del Gran Sasso, il Monte Terminillo, i Monti Sibillini, il Massiccio del Monte Catria, il Monte Falterona dell’Appennino Tosco-Romagnolo, giungendo a scorgere Siena, Grosseto, Arezzo e Viterbo, nonché il Lago Trasimeno e di Bolsena, l’Arcipelago Toscano, il Monte Argentario e la Corsica.